Aloe vera - la pianta dei faraoni

Aloe vera - la pianta dei faraoni

Una pianta dalle radici nobili e antiche. E dalle virtù infinite.

Il primo documento “ufficiale” che fa riferimento all’aloe vera risale al 1550 a.C. e si tratta del papiro Ebers; gli egizi la chiamavano la “pianta dell’immortalità”, la utilizzavano, appunto, per preparare l’imbalsamazione dei corpi e la piantavano vicino all’entrata delle piramidi per indicare il cammino dei Faraoni verso la terra dei morti. Inoltre, pare che le leggendarie regine Nefertiti e Cleopatra la utilizzassero per i loro trattamenti di bellezza. Molti secoli più tardi, anche Cristoforo Colombo ne parlerà nei suoi diari inserendo l’aloe in un ristrettissimo lotto di piante essenziali per la vita: “Quattro vegetali sono indispensabili per la salute dell’uomo: il frumento, la vite, l’ulivo e l’aloe. Il primo lo nutre, il secondo ne rinfresca lo spirito, il terzo gli reca l’armonia, il quarto lo guarisce”.

Una pianta miracolosa... Il grande navigatore genovese aveva decisamente anticipato i tempi, visto che solo nel 1959 il farmacista texano Bill Coats perfezionò un processo per stabilizzare la polpa ricavata dalle sue foglie: da quel momento l’aloe è stata commercializzata in tutto il mondo sia per uso interno (ma attenzione a non esagerare con le dosi) che esterno.

In condizioni normali ogni pianta rende dai 15 ai 30 chilogrammi di foglie l’anno e con 10 chili di queste si ricavano, in media, circa 7 litri di succo d’aloe vera. Le proprietà benefiche sono numerose: è lassativa, cicatrizzante e in grado di curare le infiammazioni riducendo gli arrossamenti, i gonfiori e i dolori muscolari. L’aloe vera è utile anche come rimedio per le scottature da sole, è in grado di rafforzare le difese immunitarie e ha un grande effetto energetico. Inoltre un paio di cucchiai di gel al mattino e alla sera riequilibrano l’intestino nei casi di dissenteria e di stitichezza, mentre secondo uno studio indiano è anche utile per la cura e la pulizia dei denti.

... che cresce al caldo e vicino al mare. Le sue caratteristiche sono già spiegate dal nome: alos, in greco, significa “sostanza salata”, forse perché cresce vicino al mare, mentre la derivazione araba alua significa “amaro”, come del resto è il succo della pianta. L’aloe vera predilige i climi caldi e secchi, resiste alla siccità anche se la sua temperatura ideale è intorno ai 20- 24 gradi; non cresce invece a temperature basse e muore se si scende sotto lo zero.

È originaria della costa nord orientale dell’Africa e del bacino del Mediterraneo, ma si è diffusa anche in India e in America, specie quella centrale: si possono trovare, infatti, grosse piantagioni nelle parti meridionali di Texas, Florida e California, in cui ci sono le condizioni ideali per coltivarla. In Europa è presente in Spagna e in Italia, dove cresce anche spontaneamente nelle zone costiere. I maggiori produttori mondiali sono Australia, Cuba, Repubblica Dominicana, Bangladesh, Cina, Messico, Jamaica, India e diversi Paesi africani come Sudafrica, Kenya e Tanzania.